Il mausoleo di Cecilia Metella è il monumento funerario più noto e meglio conservato dell’Appia antica. Il sepolcro viene attribuito alla matrona romana Cecilia Metella, moglie di Marco Crasso, figlio di Marco Licino Crasso, uno dei componenti del primo Triumvirato (insieme a Cesare e Pompeo). L’attribuzione alla nobile romana Cecilia Metella è stata possibile grazie alla scritta presente sulla lapide in marmo che campeggia sulla parte alta del mausoleo, dove si legge: “Caeciliae Q. Cretici F(iliae) Maetellae Crassi”. Originariamente il monumento era ben diverso da come lo vediamo oggi. Nel medioevo infatti, il monumento fu fortificato e vennero aggiunte le merlature. Furono molte le famiglie si impossessarono del mausoleo, in quanto era molto ambito a causa della sua eccezionale posizione strategica. Molto probabilmente la fortificazione fu inizialmente opera dei Conti di Tuscolo: “Una bolla di papa Gregorio VII (1073 – 1085) accenna a un certo Gregorius de Tuscolana (identificato con Gregorio III dei Conti di Tuscolo) quale possessore del palazzo di Massenzio e dei territori limitrofi; è lecito quindi supporre che la fortificazione del mausoleo e di questo tratto dell’Appia sia stata approntata proprio dai Conti di Tuscolo, al fine di poter controllare la via che conduceva ai loro possedimenti meridionali.” (fonte Medioevo.Roma) successivamente si susseguirono le famiglie dei Caetani, dei Savelli, dei Colonnesi e degli Orsini. A seguito di aspre contese il castello fu distrutto agli inizi del XIV secolo. Il mausoleo venne poi restaurato da Luigi Canina intorno al 1850-1853.

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